Estetica del sorriso

Nella nostra società, sempre più basata sul giudizio dell’aspetto, il sorriso è il nostro primo biglietto da visita. Nel caso in cui questo non sia gradevole, è possibile intervenire con delle faccette dentali.
Queste sono sottili lamine in ceramica traslucente che vengono cementate in modo permanente sulla superficie dei denti anteriori con una tecnica adesiva.

Il guscio di ceramica copre tutta la parte visibile del dente e presenta uno spessore medio che si aggira intorno ai 0.2-0.5 mm.

Le faccette estetiche dentali sono tra i restauri meno invasivi possibili da eseguire. Infatti si rimuove solo un sottilissimo strato (dai 2 ai 3 decimi di millimetro) di smalto dalla superficie frontale del dente, e la parte limata viene rimpiazzata da sottilissime ricostruzioni in ceramica che si integrano in modo ottimale sia dal punto di vista estetico che biologico. In alcune situazioni si riesce addirittura ad aggiungere sottili strati di ceramica senza alcun asporto di tessuto.

In alternativa, è possibile applicare delle faccette dirette cioè preformate, in composito estremamente lucido, da selezionare in base alla grandezza dei denti e al loro colore.

Le faccette si utilizzano su un dente fondamentalmente sano, ma con problemi estetici, tra i quali:

  • discromie (macchie permanenti) che non si possono migliorare con le tecniche di sbiancamento;
  • diastemi (spazio fra i denti), dove si applicano ai denti faccette di dimensione leggermente maggiore di quella della superficie di applicazione, in modo da riempire gli spazi vuoti;
  • otturazioni con difetti di colore, risultato del deterioramento di otturazioni bianche. In questi casi, le faccette sono la soluzione migliore per un risultato a lungo termine. La natura “vetrosa” della porcellana, infatti, ha la caratteristica di non subire pigmentazioni, a differenza dei materiali compositi;
  • denti con anomalie di forma, come, ad es., la forma conoide (una delle anomalie più frequenti) o dove esista la necessità di trasformare la forma di un dente in un altro;
  • denti che presentano difetti dello smalto, quali l’ amelogenesi imperfetta;
  • denti con forme scorrette o usurate dove si voglia migliorare la forma;
  • denti abrasi, quale risultato di processi erosivi: chimici (vomito da bulimia, abuso di bevande acide tipo limone o cola);
  • meccanici (bruxismo, scorretto spazzolamento);
  • denti con anomalie di posizione: denti ruotati o disallineati possono essere corretti con l’utilizzo delle faccette, creando così, un effetto di “ortodonzia istantanea”.

Questi manufatti presentano una forte resistenza all’abrasione e un’elevata stabilità del colore e con le nuove tecniche di cementazione il rischio di frattura è probabilmente inferiore a quello delle corone in metallo ceramica o in ceramica integrale.

E’ bene mostrare al paziente quello che sarà il risultato finale. Ciò è possibile grazie al mock-up, una previsualizzazione estetica delle variazioni di forma e posizione dei denti, e quindi del sorriso, per predire un risultato ottimale ed accettato dalla persona. Un’anteprima, insomma, da valutare ed eventualmente modificare, per avere l’esatta predizione della realizzazione definitiva del nuovo sorriso.