Terapia del russamento notturno

Il russamento non è solo un problema per chi vi dorme accanto, ma può diventarlo anche per la vostra salute, con importanti conseguenze.

Esso interessa il 60% della popolazione maschile e il 40% di quella femminile dopo i 40 anni. Russare è indice di una parziale ostruzione delle vie aeree superiori (naso e gola) durante il sonno. Il rumore caratteristico viene prodotto dalla vibrazione di strutture attraversate dall'aria nella respirazione quali palato molle, l'ugola, le tonsille e la lingua. Quando l’ostruzione diviene completa, la respirazione si interrompe e si genera un' apnea e si configura il quadro dell'OSAS (sindrome delle apnee notturne),presente nel 2-4% della popolazione.

Secondo alcune stime in Italia circa 1.600.000 persone sono affette da OSAS ma solo il 3% dei casi viene diagnosticato.

Il russare come malattia

  • Solo recentemente si è compreso che questa particolare forma di emissione sonora può provocare serie conseguenze per la salute di chi ne soffre e costituisce il segnale d'allarme di due malattie importanti: la roncopatia cronica e la più grave sindrome da Apnee del Sonno (OSAS) acronimo di: Obstructive Sleep Apnea Syndrome.

    Nella roncopatia cronica i pazienti russano in modo discontinuo, a volte con forte rumorosità e progressivamente tendono a presentare sintomi che indicano un sonno disturbato ed una ridotta ossigenazione dell'organismo: risveglio difficile, affaticamento mattutino, talvolta cefalea.

    Gradualmente viene ad instaurarsi una vera e propria Sindrome delle Apnee notturne. In questo caso, il sonno del paziente è caratterizzato da frequenti risvegli, agitazione, continui cambiamenti di posizione, forte e violento russamento interrotto da fasi di silenzio (apnee) in cui il soggetto non riesce a respirare e possono comparire "rantoli e boccheggiamenti".

    Progressivamente compare una sintomatologia tipica caratterizzata da:
    • Senso di "non aver riposato bene" al risveglio
    • Cefalea nelle prime ore del mattino
    • Marcata stanchezza durante il giorno
    • Sonnolenza diurna e colpi di sonno
    • Difficoltà di concentrazione
    • Riferiti incidenti automobilistici
    • Vertigini, irritabilità, perdita di memoria
    • Ansietà o depressione
    • Diminuzione degli impulsi sessuali fino all'impotenza.

    Tra le cause predisponenti vi sono:
    • Micro-retro-gnazia (mento piccolo e spostato all'indietro)
    • Collo corto e taurino
    • Fattori ereditari (famigliarità)
    • Eccesso di peso (obesità)
    • Abuso di cibo, alcool e tabacco
    • Uso di sedativi e sonniferi
    • Affaticamento e stress
    • Alterazioni ormonali (ipotiroidismo)

    E' quindi importante non sottostimare un problema in apparenza innocuo che deve invece essere trattato precocemente per evitare il rischio di subire seri danni.


    Complicanze più frequenti:
    • Ipertensione arteriosa
    • Aritmie
    • Attacchi ischemici transitori (TIA)
    • Ictus
    • Ansia e irritabilità
    • Colpi di sonno improvvisi
    • Diminuzione del desiderio sessuale ed impotenza.
    • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nota come bronchite cronica.
    • Diabete insulino dipendente.

    Per eseguire una corretta diagnosi sono importanti oltre alla raccolta di dati anamnestici, la compilazione di un questionario per evidenziare la sonnolenza diurna (scala di Epworth), una visita polispecialistica e la polisonnografia.

    L'esame consiste nella registrazione continua durante il sonno del paziente di diversi parametri fisiologici importanti per la valutazione e la diagnosi della roncopatia cronica e della OSAS: il flusso respiratorio nasale, il livello di saturazione dell’ossigeno del sangue, l’ECG, i movimenti respiratori toracici e addominali e l’intensità dei suoni emessi. I dati registrati su una piccola scheda magnetica saranno poi riversati su un computer, analizzati in dettaglio e refertati.

    TERAPIA

    Vi sono diverse soluzioni.

    Misure comportamentali

    Il primo gradino della terapia è il dimagrimento, infatti una riduzione di anche solo il 10% del peso corporeo sarebbe in grado di migliorare in maniera clinicamente significativa l’indice di apnea-ipopnea. Anche la posizione del corpo influenza l’insorgere del problema: alcuni soggetti trovano beneficio modificando il decubito dalla posizione supina a quella laterale. Tra le misure atte a migliorare la sindrome respiratoria riveste importanza anche l’igiene del sonno, intendendo con questo la messa in atto di determinati comportamenti in grado di favorire un riposo notturno. Tra i più importanti: evitare l’assunzione di alcool e sedativi, prima di coricarsi che riducono il tono muscolare delle prime vie aeree e prolungano l’apnea ritardando il risveglio, limitare il fumo o meglio ancora non fumare, coricarsi ed alzarsi in orari quanto più possibile costanti.

    La terapia ventilatoria

    Essa consiste nell’utilizzo di un apparecchio che consente la ventilazione meccanica a pressione positiva continua, chiamato CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway Pressure. Si tratta di terapia ventilatoria che mediante una mascherina veicola nel naso aria a pressione positiva , generata da una sorta di "minicompressore" che, agendo come dilatatore pneumatico delle vie aeree superiori evita l'ostruzione della faringe (gola) e quindi annulla l'evento che genera l'apnea. L’effetto è piuttosto rapido: già dopo i primi giorni i pazienti ottengono buoni benefici. Una buona percentuale di pazienti accetta, anche a lungo termine, questo dispositivo, soprattutto coloro che sono colpiti dalle forme più gravi. Non tutti però riescono a proseguire questo trattamento per i disagi che la metodica comporta: possono comparire congestione nasale, claustrofobia, abrasioni cutanee del volto, difficoltà ad aggiustare la pressione dell’aria.

    Gli apparecchi orali

    Per il russamento notturno vi sono speciali dispositivi mobili che avanzano la mandibola, creando uno spazio maggiore tra la lingua e la faringe, per facilitare il decorso dell’aria. Ne traggono benefici pazienti con forme leggere e moderatamente severe di apnee ostruttive del sonno. Sono apparecchi molto ben tollerati, che spesso permettono di evitare la chirurgia o la CPAP. Anche l'Associazione Americana per i Disturbi del Sonno, raccomanda l'uso degli apparecchi orali in pazienti con russamento primitivo o forme medie di OSA e anche in quelli con forme da moderate a severe che sono intolleranti o rifiutano il trattamento con CPAP. In molti studi clinici, gli apparecchi “antirussamento” hanno dimostrato una larghissima percentuale di successo: in più del 95% il russamento viene ridotto in maniera significativa e nel 50% dei casi viene eliminato.

    Terapia chirurgica

    Lo scopo della roncochirurgia è quello di risolvere l’ostruzione respiratoria a livello delle vie aeree superiori e di correggere quelle lassità tissutali che stanno alla base del collasso delle pareti faringee.